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𝐍𝐞𝐥𝐥’𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐡𝐨 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐭𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨.


Non perché manchino i problemi – quelli li abbiamo denunciati più volte, in Consiglio Comunale, dati alla mano. Ma perché ho compreso una cosa: la politica non può essere solo scontro, né cieca difesa di posizioni.

Noi vediamo un 6, altri vedono un 9. La verità non è un possesso, è una ricerca. Ed è proprio questo che fa l’opposizione vera: non si limita a dire “no”, ma pone domande, porta fatti, apre riflessioni. Le opere che non funzionano, la mancanza di manutenzione, un piano commercio che non dà risultati – questi non sono pareri, sono dati concreti. Poi ci sono i dubbi, le procedure miopi, le scelte poco chiare. E ogni dubbio che poniamo è un atto di responsabilità.

𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗻𝗼𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗾𝘂𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼.

𝗦𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗾𝘂𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗶 𝗵𝗮 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲.

𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗰𝗵𝗶 𝗴𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗮 𝗼𝗴𝗴𝗶, 𝗻𝗲́ 𝗱𝗶 𝗰𝗵𝗶 𝗰’𝗲𝗿𝗮 𝗶𝗲𝗿𝗶.

𝗘̀ 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶.

E soprattutto: Molfetta non è il Sindaco, e il Sindaco non è Molfetta.

L’orgoglio personale non può venire prima della Città.

Trincerarsi nelle cariche per orgoglio fa male alla comunità, non la difende.

𝑵𝒐𝒊, 𝒄𝒐𝒏 𝒓𝒊𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒎𝒂 𝒄𝒐𝒏 𝒇𝒆𝒓𝒎𝒆𝒛𝒛𝒂, 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒊𝒏𝒖𝒆𝒓𝒆𝒎𝒐 𝒂 𝒗𝒊𝒈𝒊𝒍𝒂𝒓𝒆, 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒐𝒓𝒓𝒆, 𝒅𝒆𝒏𝒖𝒏𝒄𝒊𝒂𝒓𝒆.

𝑵𝒐𝒏 𝒑𝒆𝒓 𝒂𝒎𝒃𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆.

𝑵𝒐𝒏 𝒑𝒆𝒓 𝒐𝒓𝒈𝒐𝒈𝒍𝒊𝒐.

𝑴𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒄𝒐𝒔𝒄𝒊𝒆𝒏𝒛𝒂.



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