Amministrazione di Molfetta: Investimenti Mancati su Giovani, Cultura e Sociale
- Molfetta Nostra
- 5 giu 2023
- Tempo di lettura: 2 min
“𝑳’𝒂𝒎𝒎𝒊𝒏𝒊𝒔𝒕𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒂𝒏𝒏𝒖𝒏𝒄𝒊𝒂 𝒊𝒏𝒂𝒖𝒈𝒖𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒅𝒊 𝒐𝒑𝒆𝒓𝒆 𝒑𝒖𝒃𝒃𝒍𝒊𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒏 𝒑𝒐𝒎𝒑𝒂 𝒎𝒂𝒈𝒏𝒂 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒅𝒊𝒔𝒕𝒐𝒈𝒍𝒊𝒆𝒓𝒆 𝒍’𝒂𝒕𝒕𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒃𝒊𝒍𝒂𝒏𝒄𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒆𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆"
L’unica nota più o meno positiva è la conferma delle tariffe di imposte e tasse a carico dei cittadini. Per il resto, non solo tagli di nastri ma anche tagli alla spesa pubblica. Ma questa volta a patire sono i giovani, il turismo, la cultura e, soprattutto, i soggetti fragili.
Il Sindaco pare non comprendere quanto sia importante investire sulle politiche attive perché il valore dei contenitori realizzati lo si ottiene solo riempiendoli di contenuti. E, soprattutto, se un’Amministrazione dimentica giovani e cultura, vuol dire che si disinteressa del futuro della Città che governa.

Molfetta, premiata negativamente come primo Comune in Puglia per fuga di cervelli, pare non interessare più di tanto al Sindaco, che probabilmente trascorre più tempo con il capo chinato sul progetto della prossima opera anziché farsi un giro per le strade – deserte – della città.
Ma un dato lo abbiamo percepito perfettamente: le priorità amministrative sono altre. È sufficiente scorrere le voci del bilancio di previsione per comprendere dove intendono investire le risorse a disposizione. Certamente non a favore dei giovani, per i quali sono stati previsti 6.000,00 euro appena di spesa. Alla cultura non è andata meglio, avendo subito un taglio di oltre 200.000,00 euro rispetto al precedente anno (si è passati da 900.000 euro circa a 700.000).
Agricoltura? Non pervenuta.
Turismo? Idem.
In ginocchio, più di tutti, è la socialità che, rispetto alla spesa del 2022, intende investire per il 2023 molti meno fondi. Il rischio, per questo 2023, è un taglio netto dei servizi per i soggetti più fragili se il Comune non riuscisse a intercettare nuove risorse o a reperirle in danno di altre voci di spesa pubblica. Il bilancio di previsione ci consegna dei dati incontrovertibili. Il Sindaco non vuole prendere atto che l’intera compagine burocratica necessiti di una riorganizzazione, che le partecipate siano fuori controllo, che la politica necessiti di correttezza nell’azione amministrativa, che le opere pubbliche non possano realizzarsi in decenni e a costi spropositati.
Le politiche sociali, in particolare, necessitano di attenzione, di risorse umane adeguate e di massima trasparenza. Non è possibile che un settore strategico che si occupa di sociale non abbia un nuovo dirigente che affianchi l’assessore nelle varie scelte. Non possono esistere dirigenti ombra o dirigenti che sostituiscano gli assessori o (presunti) super uomini politici che ritengano di ricoprire tutti i ruoli, mischiando politica e amministrazione, indirizzi ed azioni.
Basta con le intromissioni nella sfera della “burocrazia”, la Politica ritorni al suo ruolo di guida senza indossare “giacchette” altrui, che quindi non le competono; basta con i “padroni” del sociale. Ci vuole chiarezza! Ma, di certo, non arriverà da questa Amministrazione.
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